Dati salienti

Cutter Marconi da regata lungo 19,50 m largo 3,70 m costruito nel 1952 dai cantieri Baglietto di Varazze. Costruzione a triplo fasciame incrociato di mogano con lo strato esterno longitudinale e tela di cotone interposta tra uno strato e l’altro, su una fitta trama di ordinate in frassino e correnti in douglas riporta inoltre un’irrigidimento strutturale in acciaio in corrispondenza dell’albero con collegamento lande e chiglia.
Il progetto dell’Ea fa riferimento a Miranda IV un’altra imbarcazione di Baglietto realizzata ispirandosi all’opera di Laurent Gilles.
Attualmente stiamo lavorando alla rifasciatura completa dello scafo.
La storia dell’imbarcazione è piuttosto travagliata, con un palma res notevole, partecipa a nove edizioni della Giraglia vincendone tre in reale, scompare dal Mediterraneo e alla fine degli anni ‘60 è segnalata lungo la costa della Francia Atlantica. Viene acquistata ad un’asta giudiziaria proveniente da un fallimento grazie ad una ricerca di Paolo Giorgetti su mandato dell’attuale armatore.
L’obbiettivo attuale è farla partecipare al Raduno di vele d’epoca di Imperia nel 2008.

L'arrivo dell'EA

Le foto che vedete oggi sono le immagini dell’Ea all’arrivo in cantiere. Sono terribili, sembra che su questa barca sia piovuto il diluvio universale da quanto si presenta stinta, consunta e in mal’affare. Sentina ancora bagnata nonostante il viaggio da Le Sable d’Olonne a qui su di un trasporto ecccezionale, piena di porcheria, il ponte è un colabrodo. Qui inizia la sfida di riportarla all’antica efficienza e splendore.

Il fasciame

Ea è una barca del 1952 con fasciame in mogano a tre strati incrociati e sempre in mogano sono la chiglia e i dritti. Nelle foto potete vedere bene il fasciame e il particolare più impressionante che è la chiodatura in bronzo. Oggi risolveremmo lo stesso problema con la colla ottenendo una struttura ben più robusta e durevole. Pensate a cosa vuol dire strutturalmente i numerosissimi fori e relativi chiodi e il loro tempo di lavorazione.

Un particolare del lavoro che stiamo facendo su Ea. Dalla foto potete vedere come il fasciame sia praticamente marcito all’interno nella parte alta, questo è dovuto all’umidità raccolta nel tempo dalla coperta e alle infiltrazioni, non ultime le condizioni di abbandono e di umidità presenti all’interno. Non ci sarà altra soluzione che sostituirlo.

Lo scafo

Lo scafo dell’Ea si presentava notevolmente indebolito da anni di incuria e assenza di manutenzione. Detto in breve l’Ea ha uno scafo con costruzione a triplo fasciame incrociato di mogano con lo strato esterno longitudinale e tela di cotone interposta tra uno strato e l’altro, su una fitta trama di ordinate in frassino e correnti in douglas riporta inoltre un’irrigidimento strutturale in acciaio in corrispondenza dell’albero con collegamento lande e chiglia.

Il pincipale lavoro sull’opera viva che abbiamo affrontato è l’irrobustimento delle ordinate e la rifasciatura dello scafo.

La zavorra

Interamente in piombo,è collegata rigidamente alla chiglia della barca mediante questi perni che vedete. Sono parecchi e tutti relativamente sottili. Questo è un’altro di quei particolari per i quali ci si rende conto di quanto si sia evoluta la tecnica e le tecnologie di costruzione applicate in campo navale. Pensate alle lame di deriva e ai bulbi di oggi, ai ballast, a imbarcazioni tipo Junoplano.

Il supporto motore

Ho paura che del vecchio supporto ci sia poco da fidarsi. Cosa ne dite?

Rinforzi per gli attacchi delle sartie

Qui potete vedere la struttura di rinforzo che è stata inserita dal progettista per distribuire gli sforzi di compressione dovuti all’albero e di trazione dovuti alle sartie . Immaginate questa esile struttura di scafo che deve poi sopportare gli sforzi così rilevanti e concentrati in pochi punti, così si è proceduto a creare una sezione che evitasse la concentrazione di forze su una struttura antesignana dei compositi moderni.

Fotografia che documenta la struttura dopo aver smontato il ponte.

Più avanti nel corso del lavoro dopo le prime sistemazioni.

Il rinforzo delle ordinate

Le nuove ordinate vengono accoppiate raddoppiandole, triplicandole, ecc. fino ad ottenere una nuova struttura lamellare ben più resistente dell’originale.

I primi passi per ricostruire il ponte

Dopo un pò di fatica, pulizia, mucchi di rifiuti, cominciamo a vedere lo scafo pulito e così adesso viene il lavoro che dà soddisfazione.

Un listello dopo l’altro, una piallata per correggere quella curva, … perfetto.

Un poco alla volta comincia a cambiare faccia.

Stato avanzamento lavori - Dicembre 2007

Ieri sono riuscito a fare finalmente le fotografie dello stato di avanzamento lavori sull’Ea
Pubblicherò a seguire una serie di post sullo stato attuale del restauro.
La parte documentale di questi lavori viene sempre relegata ai ritagli di tempo, durante le settimane il lavoro incombe e non si riesce mai ad alzare la testa dal quotidiano e a realizzare quello che troppo spesso si considera un di più. I piccoli cantieri svolgono la parte di comunicazione sempre in prima persona. L’evoluzione degli strumenti su internet ci ha dato un grosso aiuto mettendoci in relazione con il mondo intero, speriamo con questo blog di riuscire a soddisfare le richieste di molte persone interessate al tema dei restauri.

Nell’immagine potete vedere lo scafo dell’Ea e la sua sezione e dove è collocata la zavorra illustrata in qualche post precedente.

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